Quantcast
Channel: Indymedia Abruzzo
Viewing all 639 articles
Browse latest View live

Castelli di casta

$
0
0

Con un efficace sarcasmo dell'avvocato Prisco, monumento della tifoseria calcistica della Milano nerazzurra, “anche se si è di umili origini si può diventare grandi”, riferimento pungente sulle origini milaniste dell'Inter, si potrebbe discutere degli ex disoccupati provenienti dal bacino degli LSU (Lavoratori socialmente utili) selezionati negli Uffici di Collocamento, nel 1998.


La mia opinione, come cassintegrato biennale di AE, è pervasa da stupore e malessere, nel constatare che ancora dopo 2 anni di "sopravvivenza lavorativa" grazie ai provvidenziali decreti dei governi Berlusconi-Monti, una stampa distratta si preoccupi soprattutto dei dipendenti che comunque sono a pieno regime e a stipendio pieno trascurando le problematiche ormai divenute esistenziali di chi versa in condizioni di indigenza a causa di una gestione manageriale discutibile della società stessa.

In questo articolo di Abruzzoweb, il giornalista espone quanto segue:
http://www.abruzzoweb.it/contenuti/abruzzo-engineering-lavoratori-in-provincia-per-chiarezza-su-futuro/497052-4/

"preoccupati per l'imminente scadenza dei termini delle  attività lavorative (21/12/2012), la mancanza di prospettive e il conseguente rischio di  licenziamento di tutti i 185 lavoratori, specializzati nel campo della protezione civile  e già impegnati nei processi di ricostruzione"

Prima osservazione:
c'è un concorsone in atto, le eccellenze di AE non avranno problemi a parteciparvi, con l'augurio del sindaco Cialente.

Seconda e più importante osservazione:
il giornalista paventa il licenziamento di 185 lavoratori. Dimenticando di fare una sottile operazione di aritmetica: 185dipendenti-71cassintegrati= 114 stipendiati con 13ma e 14ma e tutti i contributi pensionistici.

Se salvezza deve esserci per AE, come consuetudine di fine anno (sotto chiarirò meglio con un dettagliato resoconto di titolo a effetto dei quotidiani), che salvezza sia. Soprattutto per i cassintegrati. Chi ha lavorato fino a oggi e ha percepito legittimamente lo stipendio deve fare spazio alla rotazione del personale. Ma di questo i giornali non parlano mai.

Con un efficace sarcasmo dell'avvocato Prisco, monumento della tifoseria calcistica della Milano nerazzurra, “anche se si è di umili origini si può diventare grandi”, riferimento pungente sulle origini milaniste dell'Inter, si potrebbe discutere degli ex disoccupati provenienti dal bacino degli LSU (Lavoratori socialmente utili) selezionati negli Uffici di Collocamento, nel 1998. Sprovvisti del patrocinio di casta, dunque cattivi conduttori di voti, sono finiti nel “calderone clientelare” http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2012/01/la-regione-abruzzo-paga-due-volte-i-conti-tra-pescara-e-laquila-andirivieni-di-politici-e-dirigenti.html della Abruzzo Engineering. Lavoratori che manifestato in piazza il timore per il proprio futuro occupazionale al Presidente Gianni Chiodi. Hanno chiesto assicurazioni, pensando all'indomani della scadenza delle commesse ottenute dai decreti governativi arrivati in “zona Cesarini”. Una ricorrenza di fine anno istituita da Berlusconi nel 2010, anno in cui l'azienda, “il carrozzone”, fu posta in liquidazione per un presunto deficit di 19 milioni di euro. http://ilcentro.gelocal.it/regione/2011/03/27/news/mai-piu-debiti-a-spese-dei-nostri-figli-1.4801949  La stravaganza sta nel fatto che tutti gli attori e le comparse, sindacati e istituzioni, hanno invocato attenzione per problemi socio-occupazionali, mutui contratti, il sostentamento delle famiglie, la dignità di una vita non più sostenibile, per coloro che comunque continuano a lavorare da due anni dentro un perimetro effimero, per non dire inesistente, della rotazione delle rimanenti 71 risorse lavorative relegate in cassa integrazione. (11 ottobre 2012) “A far infuriare ancora di più i lavoratori è anche il bando di concorso uscito da poco che mette in palio 300 posti a tempo indeterminato ma non prevede una riserva di posti per i lavoratori di Abruzzo Engineering”. http://www.abruzzoweb.it/contenuti/abruzzo-engineering-mobilitazione-di-lavoratori-e-sindacati/495204-4/ La richiesta di una riserva di posti per il “concorsone della ricostruzione” dell'Aquila. A professionisti divenuti nel tempo indispensabili per la rinascita del territorio, che hanno acquisito un know how invidiabile lavorando per anni sulle pratiche della “ricostruzione”, non dovrebbe servire una “corsia preferenziale”. Chi alza la voce non ha sempre ragione. Potrebbe anche averla. Ma non basta urlare, bisogna ricordare. “Regione: all'Emiciclo protesta lavoratori di Abruzzo Engineering (...) Il motivo dell'iniziativa è riferita al futuro dei dipendenti della società, in tutto 185, una parte dei quali impegnata nelle attività post-sisma con il Comune e la Provincia dell'Aquila, e i restanti 71 in cassa integrazione. (...)” http://www.abruzzoweb.it/contenuti/regione-allemiciclo-protesta-lavoratori-di-abruzzo-engineering/495794-22/ Gli organi di informazione si sono soffermati molto sulle problematiche occupazionali dei dipendenti di Abruzzo Engineering "prestati" al Comune e alla Provincia dell'Aquila e che comunque continuano a lavorare da due anni, glissando sugli altri 71 in CIG sopravvissuti fino a ora con circa la metà dello stipendio dei colleghi assegnati agli enti locali. Sui dipendenti di Abruzzo Engineering impiegati da due anni nella ricostruzione i media e sindacati hanno raccontato di apocalittiche soluzioni finali puntualmente smentite dai decreti del Governo (Berlusconi, 2010 - Monti, 2011) di fine anno. Questi i link, i titoli e gli occhielli delle "rappresentazioni mediatiche" dicembrine sulle minacce di licenziamenti di massa: (4 dicembre 2010) Abruzzo Engineering - Il futuro a rischio dei 200 dipendenti http://ilcentro.gelocal.it/regione/2010/12/04/news/abruzzo-engineeringil-futuro-a-rischiodei-200-dipendenti-1.4720464 (16 dicembre 2010) Abruzzo Engineering avviati i licenziamenti: sorpresa tra i dipendenti http://www.primadanoi.it/news/regione/2734/Abruzzo-Engineering-avviati-i-licenziamenti%E2%80%94sorpresa-tra-i-dipendenti.html (17 Dicembre 2010) AE: Lolli (Pd), licenziamenti inaccettabili Chiodi dia risposta http://www.agenparl.it/articoli/primo-piano/news/primo-piano/20101217-abruzzo-engineering-lolli-pd-licenziamenti-inaccettabili-chiodi-dia-risposta (17 dicembre 2010) C’è chi racconta di un presidente Chiodi sorpreso per l’iniziativa del presidente Francesco Carli di avviare le procedure di licenziamento. http://www.primadanoi.it/news/regione/2750/Abruzzo-Engineering-la-mobilitazione-dei-dipendenti-e-l-occupazione-della-zona-rossa.html (18 dicembre 2010) Licenziamenti AE, Pd ''Chiodi, basta ambiguità'' http://www.abruzzoweb.it/contenuti/licenziamenti-abruzzo-engineering-pd-chiodi-basta-ambiguita/15086-268/ (20 dicembre 2010) AE: possibile una proroga dei contratti http://www.abruzzoweb.it/contenuti/abruzzo-engineering-possibile-una—proroga-dei-contratti/15208-4/ (21 dicembre 2010) Per ora saranno 70 i dipendenti di Abruzzo Engineering che si vedranno prolungare le commesse che permetteranno di non essere licenziati. http://www.primadanoi.it/news/regione/2834/Abruzzo-Engineering—commesse-prorogate-per-un-anno—lavoro-per-70-dipendenti.html (21 dicembre 2010) L'ex presidente della Provincia dell'Aquila annuncia la proroga dei contratti di lavoro dei dipendenti di AE. http://www.abruzzoweb.it/contenuti/abruzzo-engineering-pdl-contro-pezzopane-su-proroga-contratti/15282-4/ (23 dicembre 2010) ''La proroga c'è, anche per i lavoratori di AE'' http://www.abruzzoweb.it/contenuti/tasse-giuliante-la-proroga-ce-anche-per-i-lavoratori-di-ae/15429-302/ (12 gennaio 2011) Abruzzo Engineering in liquidazione: 77 dipendenti in cassa integrazione http://www.primadanoi.it/news/regione/3234/-Abruzzo-Engineering-in-liquidazione—77-dipendenti-in-cassa-integrazione.html (9 novembre 2011) Il segretario Fisascat Cisl per discutere lo stato della società Abruzzo engineering in liquidazione e sul futuro aziendale-occupazionale. http://fisascatabruzzo.blogspot.it/2011/11/mercoled-9-novembre-incontro-chiodi.html (16 dicembre 2011) Scade domani il termine del contratto in virtù del quale i lavoratori (80) di AE, prestano servizio presso l'Ente comunale con mansioni di supporto nell'ambito della ricostruzione. http://www.abruzzoweb.it/contenuti/abruzzo-engineering-impasse-sul-futuro-sit-in-di-protesta/42514-4/ (21 dicembre 2011) AE: 167 dipendenti in cassa integrazione http://www.abruzzoweb.it/contenuti/abruzzo-engineering-167-dipendenti-in-cassa-integrazione/42818-4/ (21 dicembre 2011) L'Aquila: uffici sisma a rischio paralisi. Lavoratori AE a casa. http://www.abruzzoweb.it/contenuti/laquila-uffici-sisma-a-rischio-paralisi-lavoratori-a-casa-sportelli-chiusi/42799-302/ (22 dicembre 2011) Post sisma, decine di contratti in scadenza. Cialente scrive a Napolitano http://www.primadanoi.it/news/terremoto/10875/Post-sisma—decine-di-contratti-in-scadenza---Non-ci-sono-soldi---Cialente-scrive-a-Napolitano.html (29 dicembre 2011) Terremoto, proroga solo fino a marzo 2012 anche per circa 100 lavoratori della società AE. http://www.primadanoi.it/news/terremoto/10966/Terremoto—Chiodi-da-Monti-vittoria-a-meta—proroga-solo-fino-a-marzo-2012.html (29 dicembre 2011) Precari Comune e Abruzzo Engineering: proroga di tre mesi http://www.primadanoi.it/news/regione/10988/Precari-Comune-e-Abruzzo-Engineering—proroga-di-tre-mesi.html (29 dicembre 2011) Sit-in precari di AE all'Emiciclo  http://www.abruzzoweb.it/contenuti/ricostruzione-sit-in-precari-di-abruzzo-engineering-allemiciclo/43205-302/ (11 ottobre 2012) AE, il loro lavoro prezioso e la professionalità acquisita, indispensabile per la rinascita di questo territorio". http://www.abruzzoweb.it/contenuti/provincia-laquila-pietrucci-soddisfatto-per-incontro-ae/496096-4/ in ballo il futuro di 180 lavoratori e anche professionalità che l'Abruzzo non può permettersi di perdere. http://www.abruzzoweb.it/contenuti/abruzzo-engineering-mobilitazione-di-lavoratori-e-sindacati/495204-4/
Cosa accadrà quest'anno ai 71 cassintegrati senza patrocinio di casta?



Grilli e Barca all’Aquila: contestiamo davvero questo governo

$
0
0

Appuntamento lunedì 29 ottobre ore 9.30 Porta Castello


Il 3e32 non aderisce alla manifestazione del 26 novembre. Parteciperemo solamente distribuendo il volantino con il testo riportato sotto, riteniamo infatti insufficiente e in qualche modo fuorviante (o sbagliato?) limitarsi a manifestare davanti la prefettura quando il prossimo lunedì mattina due ministri di questo governo arriveranno a L’Aquila. Vogliamo contestarli davvero per fargli capire che a L’Aquila non sono più i benvenuti. Per questo invitiamo ad aderire studenti, lavoratori precari, disoccupati, cassaintegrati, piccole imprese e a tutti coloro che vivono un reale disagio determinato da scelte politiche tutt’altro che eque per iniziare insieme una mobilitazione indipendente anche e soprattutto dalle forze politiche che a Roma appoggiano il Governo Monti e a L’Aquila invocano alla rivoluzione.

- Questo Governo smantella lo stato sociale, continua a finanziare opere inutili come la Tav, compra aerei da guerra senza toccare i grandi patrimoni e ora vuole raschiare il fondo del barile chiedendoci l’ennesimo salasso. In questi giorni sta realizzando l’ennesima ingiustizia ai danni di questo territorio, chiedendo a imprese e lavoratori di restituire Inps e Inail al 100%, invece che al 40% come sancito da una legge, strappata attraverso manifestazioni, manganellate e denunce;

- E’ necessaria una forte assunzione di responsabilità da parte delle grandi e medie imprese, che hanno beneficiato degli sgravi fiscali senza creare nuova occupazione e ora minacciano “necessari licenziamenti” nel caso di restituzione dei tributi Inps e Inail.  Pertanto, chiediamo una redistribuzione a vantaggio di tutti per arginare così anche un disagio sociale che molti fanno finta di non vedere ma che è invece reale;

- Non è più tollerabile il richiamo demagogico del Sindaco, della classe dirigente e delle organizzazioni di categoria all’unitarietà della bandiera nero-verde per portare qualche migliaio di persone in piazza da utilizzare per i propri tornaconti politici ed elettorali

In questo contesto, alla presenza del ministro dell’economia Grilli, della coesione territoriale Barca e del direttore dell’Agenzia delle Entrate Befera si inaugurerà come se nulla fosse la nuova Agenzia delle Entrate.

Appuntamento lunedì 29 ottobre ore 9.30 Porta Castello

Andiamoglielo a dire!


CaseMatte festeggia 3 anni di occupazione!

Riflessioni sul No Monti Day

$
0
0

-


1. Una prima considerazione che viene da fare a caldo, dopo il corteo di sabato, è senz’altro data dall’analisi della composizione della piazza. Comunisti di ogni tipo, partitini e sindacati, venivano osservati come fossero alieni da centinaia di persone che erano scese in piazza con l’unica intenzione di dimostrare che effettivamente c’è un’opposizione sociale in questo paese al governo Monti. Chi però era sceso in piazza con questa intenzione, non ha potuto far altro che limitarsi ad osservare dal marciapiede sfilare il corteo: non era una piazza inclusiva. Seppure la piattaforma che lanciava il corteo era molto ampia e neutra (forse troppo!) e permetteva a chiunque di declinarla nella maniera che più gli apparteneva, partecipare al corteo risultava difficile per chiunque non si fosse portato una bandiera rossa o anche due da casa.. Nonostante questo, è innegabile che la data era ben calata: c’è voglia di mobilitarsi, di mandare a casa tutta questa classe dirigente.

2. Altra annotazione è quanto valore possa avere qui ed ora soffermarsi nel dire ‘No Monti’, slogan che risulta quantomeno parziale. Da una parte vediamo come il leit-motiv del premier sia ‘ce lo chiede l’europa’: lui stesso si pone quindi come uno strumento delle politiche dell’Unione Europea, deresponsabilizzandosi. In questa situazione dunque, come può lo slogan ‘no monti’ racchiudere una critica complessiva alla gestione dell’europa? D’altra parte, invece, vediamo come sia pericoloso individuare in una sola persona la propria controparte; difatti il NoBDay a cosa a portato se non al fatto che un intero paese, mentre festeggiava la caduta di Berlusconi, accettava in silenzio il commissariamento del proprio governo? Bisognerebbe dare delle indicazioni politiche, indicare una direzione.

3.Lo spezzone degli studenti è stato l’unico spezzone vivo all’interno del corteo, che ha provato a fare un passo in avanti, trovando l’assemblea conclusiva a San Giovanni quantomeno insufficiente. Si è provato quindi a cercare di osare un po’ di più, sentendo sulle proprie spalle tutta la responsabilità di interpretare il sentimento, di chi fino a quel momento, si era ritrovato ad essere solo spettatore del corteo. La gestione delle forze dell’ordine della piazza è stata forse prevedibile ma sicuramente indicativa. Non un poliziotto, finanziere o vigile urbano si è parato di fronte allo spezzone che ha raggiunto la tangenziale, mentre tutte le strade laterali sia del corteo autorizzato che del corteo improvvisato dagli studenti erano bloccate con ingenti schieramenti di forze dell’ordine. Il tentativo che è stato fatto sembra essere quello di pacificare il corteo, non reprimendolo –perché sia mai che Monti si svesta della sua maschera di tutore della democrazia!- ma piuttosto rendendolo inefficace, canalizzandolo in un percorso già praticato; non lasciando aperto nessuno spazio politico in più se non la mera difesa di ciò che già è stato conquistato. La sfida per le prossime date di mobilitazione è capire come renderle efficaci e quindi come rompere questo meccanismo.

4. Seppure siamo tornati a casa con un po’ di amaro in bocca abbiamo verificato nella composizione e nella partecipazione al corteo che ci sono ampi margini per il movimento in questo paese. A tal riguardo la suggestione che ci viene dal resto dei paesi Pigs nel mobilitarsi il 14 novembre, è senz’altro interessante. Nel nostro paese questa giornata si somma allo sciopero della Fiom del 16. Facendo tesoro dei limiti evidenziati nel NoMontiDay, cerchiamo un modo per superarli praticamente e –perché no?!- facciamolo partendo da queste non lontane giornate di mobilitazione di metà Novembre.

P.S.

Significativa, al di là del numero non enorme, la presenza organizzata dei lavoratori bancari, soprattutto del gruppo Bnl / Bnp Paribas, portati in piazza dal sindacato autonomo Unità Sindacale Falcri / Silcea.

In un corteo che aveva giustamente assunto le banche come obiettivo centrale ( e lo spezzone studentesco ne ha simbolicamente "sanzionate" parecchie ) è stato importante che vi fosse rappresentato chi in quelle banche ci lavora, in forma sempre più schiavizzata e precaria, e spesso viene invece ingiustamente accomunato, nell’immaginario collettivo, ai propri padroni.


L'Aquila: report del presidio no-monti

$
0
0

...


NON DISPERDIAMOCI! report del presidio del 29 Ott a porta castello.

Oggi il presidio a Porta Castello è andato abbastanza bene, circa un centinaio persone di tutte le età. Presente anche una delegazione di circa 20 studenti del classico. Abbiamo deciso che restare confinati in uno spicchio di terra transennata come fanno per gli animali negli zoo  e ci siamo mossi verso la strada, con lo striscione dispiegato, di fronte all’imbocco di via Zara. Ci siamo ripresi le strade. Il cordone di polizia impediva di avanzare, ma senza provocazioni inutili. Intanto noi aumentavamo sempre più. 

Abbiamo ribadito al megafono i nostri slogan e le nostre ragioni. 

Una volta raggiunto il numero massimo di presenze, abbiamo deciso che fosse il caso di farci sentire ancora di più e abbiamo deciso di avanzare fino all’imbocco di via Zara, prontamente transennata da solerti digossini e poliziotti. Abbiamo continuato a farci sentire e a fare interventi senza risparmiare la commissione grandi rischi, Clini, Bertolaso e Gabrielli. Poco prima della fine del presidio abbiamo intravisto Cialente che usciva e gliene abbiamo dette quattro, ribadendo la sua complicità con il governo.

Prima di scioglierci, nel momento di contestazione al sindaco abbiamo deciso (e capito) che quelle transenne che ci separavano dal palazzo del “potere costituito” fossero di troppo. Le abbiamo buttate giù a calci. Una bella soddisfazione!

Oggi abbiamo tracciato una linea di demarcazione, ci siamo autoconvocati al di fuori delle chiamate istituzionali. Chi diceva (e sperava…) che saremmo stati in 10 o meno ha dovuto ricredersi. C’erano studenti medi e universitari, pensionati, alcuni attivisti dell’assemblea cittadina ed alcuni curiosi che si sono avvicinati e sono rimasti con noi. Da non scordare la presenza del prof. A. Ciccozzi, che nonostante avesse in mattinata una lezione al festival “Terre Nude” all’asilo occupato, è riuscito comunque a passare ed ha rilasciato un’importante intervista a tv1 sulla microzonazione sociale e le disparità sociali post-terremoto. 

Noi siamo i precari, i disoccupati, i lavoratori a chiamata, gli stagisti, i cassintegrati, i co.co.pro, gli studenti, gli sfruttati, ed abbiamo deciso di autorganizzarci al di fuori degli schemi imposti dalla politica classica. 

Siamo quel settore sociale vittima delle politiche di austerity e del capitale transnazionale di cui il governo è esecutore. 

E’ stato un inizio e l’abbiamo detto in piazza: non disperdiamoci.

Dopo questa mattina proviamo a vederci una prima volta domani, martedì 30, alle 18 presso l’asilo occupato (dove è in corso il festival che lo sta vivacizzando molto in questi giorni) per organizzare insieme le prossime mosse a partire dalla manifestazione di oggi.


Kuzey Güney 47.Bölüm izle

Ennesima tramvata per i "Marchionne de noantri" della Bnl

$
0
0

InfoAut Bnl - 5 Novembre 2012

- Ennesima tramvata per i "Marchionne de noantri" della Bnl

- Reagiano alla distruttiva politica dell'Abi e delle banche

- Bentornati Randagi !

- Roma meticcia


5 Novembre 2012

 

 

Ennesima tramvata per i “Marchionne de noantri” della Bnl !!!

 

F.I., un giovane funzionario dell’Area Territoriale Lazio/Sardegna nonché dirigente sindacale della Falcri ( e prima ancora della Fiba/Cisl, area “dissidente”) fu licenziato nel 2010, accusato di aver presentato certificati medici falsi per giustificare un’assenza per malattia.

 

Il suo divenne un caso nazionale, il Direttore Risorse Umane Pandolfini, nel corso del fantasmagorico “Bnl Day” ( che costò quanto il Vap  dell’intero personale di allora ), lo presentò come vicenda emblematica di come fossero “fancazzisti” e persino “imbroglioni” i dipendenti Bnl. I toni furono così esagerati e generalizzanti che l’Amministratore Delegato Gallia ritenne di intervenire, dopo l’invettiva anti-personale di Pandolfini, per dire “ la Bnl non è però questa”.

 

Negli scorsi giorni il giovane funzionario e sindacalista è stato reintegrato dal Tribunale del Lavoro, i certificati medici erano veri ed il dibattimento ha fatto nascere il dubbio che addirittura una documentazione falsa fosse stata messa in piedi a bella posta, a mò di trappolone, per liberarsi di un lavoratore “scomodo”.

 

Del resto, come ci è già capitato di segnalare, esiste una denuncia penale , da parte di un altro collega romano, che sostiene che in un'altra causa di licenziamento Bnl abbia presentato in giudizio documentazione palesemente artefatta.

 

Che dire ?  Se ormai, anche da parte di illustri economisti, si sostiene il dato che la gestione delle banche ha spesso assunto le logiche ed i metodi della malavita organizzata, sembrerebbe che la gestione Bnl dei rapporti di lavoro  e sindacali abbia assunto anche il famoso motto brigatista “ Colpirne uno per educarne cento”.

 

E per fortuna che in Italia, nonostante le controriforme Monti/Fornero,  esiste ancora spesso una magistratura non asservita al potere !

 

Sul piano strettamente aziendale, invece,  non possiamo che porci una domanda.

 

Una gestione così fallimentare dei rapporti giuridici azienda/lavoratori ( ormai delle cause  perdute dal Legale Dru con lavoratori e lavoratrici si è veramente perso il conto ) ed anche di quelli più propriamente sindacali, non meriterebbe, come nel calcio, un cambio di schemi e soprattutto di allenatore ?

 

Se poi esistesse in Bnl anche un sindacato di degno di questo appellativo , tutto ciò realisticamente non sarebbe mai avvenuto.

 

InfoAut Bnl_Redazione

 

 

Riceviamo dal COMITATO PER IL NO AL CONTRATTO AIUTA BANCHIERI e come di consueto pubblichiamo.

 

REAGIAMO ALLA DISTRUTTIVA POLITICA DELL’ABI E DELLE BANCHE

Le gravi conseguenze sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori del Credito, causate dalle pesanti scelte delle banche, sono ormai evidenti a tutti.  L’ultimo CCNL, firmato in pochi giorni, imposto dall’ABI alle segreterie nazionali delle OO.SS. con il doppio ricatto, “crisi da  affrontare + occupazione giovanile da sviluppare”, sta già mostrando tutte le sue dolorose implicazioni (blocco degli automatismi, taglio delle voci  economiche per il computo del TFR, ecc..) senza il verificarsi della tanto sbandierata “nuova occupazione”.  

MPS, UNICREDIT, INTESA SANPAOLO e tutte le altre banche stanno chiudendo sportelli, esternalizzando attività, applicando nel modo più pesante e becero la flessibilità operativa (sia funzionale che geografica) e stanno mandando a casa la stragrande maggioranza dei ragazzi assunti con contratto a tempo determinato.

Ci hanno venduto un CCNL “per l’occupazione”, ci hanno propinato la “favola” del contratto per “salvare la categoria”, per far rientrare le lavorazioni appaltate.

Noi non ci siamo caduti, almeno 40.000 lavoratori bancari hanno detto  NO AL “CONTRATTO AIUTA BANCHIERI”.

 Ma le segreterie nazionali delle OO.SS. e molti altri hanno invece “voluto” crederci , anche contro le passate esperienze.  Ora la categoria sta cominciando ad assaporare le delizie di tale contratto e dell’attuale modo di gestire le aziende di credito da parte dei  banchieri.

Sappiamo bene che l’ultimo CCNL, in realtà, è stato bocciato  da più della metà dei lavoratori, ma è “in vigore” non solo per gli effetti dell’accordo dell’Ottobre 2011 (altra “perla” assurdamente accettata dai sindacati), ma anche  grazie alla indecorosa gestione dei dati provenienti dalle assemblee (a tutt’oggi non pubblicati per piazza e data), alla “distruzione” del concetto di assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori con la scelta di tutte le sigle del 1° tavolo (tranne la FISAC) di indire le assemblee per “soli iscritti” nell’ultimo mese di consultazione della categoria, con ciò dichiarando che gli altri lavoratori non hanno diritto a partecipare alle assemblee per il loro CCNL!

Che fare quindi?  Non basta aver detto NO una volta, non basta aver “diffidato” i vertici sindacali dal firmare a voce, o per mail.

Tutte le lavoratrici e i lavoratori, consapevoli della gravità del momento e della pessima gestione dei loro contratti (nazionali ed aziendali), devono partecipare alla creazione di un effettivo movimento per il radicale cambiamento della situazione.

La necessità di riformare le forme di rappresentanza politica non è diversa da quella di riformare decisamente le forme della rappresentanza sindacale, che non sono attualmente in grado di esprimere in maniera efficace la rivendicazione dei diritti dei lavoratori misurandosi con le varie controparti.

Tutti coloro che hanno promosso l’attività del “COMITATO PER IL NO AL CONTRATTO AIUTA BANCHERI”, non intendono disperdere le capacità e le esperienze accumulate nei mesi di “lotta per impedire l’approvazione del Contratto”, anzi ora più che mai, visto l’inesorabile procedere dei disastri in sede aziendale, ritengono necessario mantenere e sviluppare il coordinamento tra quanti, attivisti sindacali e non, si rifiutano di assistere passivamente all’ennesima distruzione di un settore lavorativo.

Vogliamo quindi impegnarci, come deciso nell’ultima riunione di Bologna, per continuare l’attività del Comitato, non solo finalizzata alla denuncia degli effetti perversi del CCNL, ma anche per invitare tutti a pretendere un diverso modo di fare sindacato e di rappresentare i lavoratori, questo per il semplice motivo che il primo aspetto (orribili accordi/pessimi contratti) è strettamente collegato al secondo (pessima gestione della rappresentanza sindacale).  Alle migliaia di lavoratrici e lavoratori che hanno inviato l’adesione al “Comitato per il No al Contratto aiuta Banchieri” verrà inviato un messaggio con l’invito a confermare la propria adesione, rilanciando la necessità di una maggior partecipazione attiva dei lavoratori nelle scelte che riguardano la loro vita quotidiana.

A tutti verrà riproposta la possibilità di partecipare alle prossime attività del Comitato, le quali non si fermeranno alla denuncia delle problematiche sopra ricordate, con l’obiettivo di incidere sui contenuti della contrattazione aziendale, ma stimoleranno l’adesione a particolari iniziative, come l’imminente raccolta firme sui referendum PER L’ABROGAZIONE DELLE MODIFICHE ALL’ARTICOLO  18 Legge 300/70 e per l’abrogazione dell’ARTICOLO 8 della c.d. Riforma del Lavoro Legge 92/2012.

Reagiamo alla distruttiva politica dell’ABI e delle banche, difendiamo non solo i posti di lavoro, ma anche il modo di vivere sul posto di  lavoro!   Cambiamo le rappresentanze sindacali!

Aderisci e sostieni il COMITATO PER IL NO AL CONTRATTO AIUTA BANCHIERI!

Ottobre 2012

        IL COMITATO PER IL NO

https://sites.google.com/site/noalcontrattoaiutabanchieri

 

 

Bentornati Randagi !

Un sito tutto sulle banche e sui rapporti sindacali nel mondo del credito

http://ideaazione.wordpress.com/

 

 

 

 

 

“Se il vento urla contro
io urlo contro il vento
e cambierà lo sento
che sorpresa che spavento

Bussiamo al Parlamento
con una rabbia dentro
messa in bella mostra
e adesso Roma è nostra

E come batte il cuore per Via del Corso in piena
nel fumo delle fiamme si è spezzata una catena”


“Roma meticcia”, Assalti Frontali, 2011

 


Beni Affet 236.Bölüm izle


4.000 studenti in corteo a Pescara

Tensione nel centro di Teramo fra antifascisti e Forza Nuova

Botte e coltellate, è caccia all'immigrato in Abruzzo le "ronde dei giustizieri"

$
0
0

Nell'ultimo raid feriti due marocchini, sospetti sul figlio del sindaco. Le azioni punitive sono iniziate a settembre: in alcuni video la denuncia delle vittime 


SONO INSEGUITI, braccati. Spacciatori e contadini, clandestini o regolari. Ronde, coltellate, pestaggi. In un paese dell'Abruzzo sono arrivati i giustizieri della notte contro gli immigrati. È la legge fai da te a Luco dei Marsi. In prima linea la famiglia del sindaco. A meno di un'ora da Roma capitale c'è un'Italia degli schiavi sopraffatta dalle violenze e ricattata dal racket dei padroni degli orti, botte e pizzo, imboscate e un obolo di 7 o 10 mila euro per intascare un falso contratto di lavoro e ottenere un permesso di soggiorno.

VIDEOTESTIMONIANZA"Ho riconosciuto il figlio del sindaco" 1

Un inferno nascosto fra Avezzano e i confini della Ciociaria, in quella conca del Fucino che una volta era un lago e oggi è distesa di campi dove si spaccano la schiena magrebini, macedoni, rumeni, bulgari, albanesi. Lì i raid sono cominciati a fine settembre, ma dopo l'ultimo "pattugliamento" e quattro ferimenti in pochi giorni - tra le vittime anche un italiano, Ennio Tommasi, che s'intratteneva con alcuni extracomunitari - due marocchini hanno riconosciuto i loro aggressori. Uno è il figlio poliziotto del sindaco di Luco dei Marsi, l'altro sarebbe un suo nipote.

 

VIDEOTESTIMONIANZA"Io, picchiato con le spranghe" 2

Il paese ha seimila abitanti e quasi 900 immigrati, la provincia è quella dell'Aquila, patate, carote, barbabietole e un esercito di disperati che lavorano tre mesi l'anno e per il resto sopravvivono con lavoretti in nero o - alcuni, solo alcuni - vendendo coca. Troppi stranieri e troppe tensioni. A Luco dei Marsi è così cominciato a montare in quest'autunno un risentimento contro tutti gli immigrati, senza differenza fra buoni e cattivi, onesti e disonesti. E poi sono cominciate le ronde. E la caccia all'uomo.

L'altra notte - quella di venerdì - l'ultima scorribanda.

Non è ancora l'una, due agricoltori marocchini cercano un passaggio per tornare nella cascina dove dormono con altri trenta connazionali. Sono al centro del paese, si avvicinano a una tabaccheria per acquistare sigarette in un distributore automatico. Qualcuno li segue. I due vengono circondati. Uno degli immigrati riesce a fuggire, l'altro si risveglia il giorno dopo.

Racconta Almiraia Halderaha: "Mi sono venuti addosso in tre, mi hanno massacrato, ho ripreso i sensi in ospedale e non avevo più i 210 euro nel portafoglio. Il mio amico che è scappato mi ha detto che uno dei picchiatori lo conosceva: è un poliziotto di Luco". Almiraia ha presentato denuncia. E anche l'amico che è fuggito e poi è andato al commissariato di Avezzano. È Rashid El Dovhali, che ora dice: "Ho riconosciuto il figlio poliziotto del sindaco di Luco dei Marsi quella sera e poi l'ho detto ai poliziotti che mi hanno mostrato le sue foto".

C'è qualcun altro che ha visto tutto quella notte. Anche lui è un marocchino, che dalla sua casa ha assistito al pestaggio. Anche lui è pronto a testimoniare.

E c'è ancora un altro marocchino assalito il 25 settembre che ha avuto lo stesso destino di Almiraia. Si chiama Hicham Ouguandar. Ricorda: "Mi è venuto incontro un uomo dicendo: "Fermo polizia" e ha tirato fuori il tesserino. Poi sono arrivati altri tre, mi hanno messo al muro e picchiato con stanghe di ferro. Mi hanno rubato 170 euro. Uno è un poliziotto, è il figlio del sindaco di Luco". Hicham dice che di avere saputo di molti amici pestati in paese dai giustizieri delle ronde.

I drammatici racconti - quelli di venerdì scorso e quello del 25 settembre (che potete vedere integralmente sul sito di Repubblica. it) sono stati raccolti da Angelo Venti, che è il direttore del giornale online Site. it., referente regionale di Libera e soprattutto è quel cronista che per primo ha scoperto nei mesi successivi al terremoto abruzzese del 2009 le infiltrazioni mafiose negli appalti per la ricostruzione e gli imbrogli sui bagni chimici e sugli "isolatori sismici" nelle case delle new town dell'Aquila.

Sono tre testimonianze dettagliate contro Luigi Palma, figlio del sindaco di centrodestra di Luco dei Marsi Domenico Palma, un ex commissario di pubblica sicurezza. Le indagini stanno accertando anche il ruolo che avrebbe avuto nei raid un nipote del sindaco, un ragazzo di 21 anni svelto di mano e - sussurrano in paese - anche di coltello.

È una polveriera i questi giorni il paese di Luco dei Marsi. L'altra settimana i consiglieri di opposizione avevano già sollevato il caso delle scorribande razziste parlando "di squadre di aspiranti giustizieri che pensano di agire al di sopra delle leggi", Domenico Palma ha reagito parlando di "pettegolezzi e dicerie". Risponde oggi a Repubblica il sindaco di Luco: "La magistratura sta indagando, vedremo cosa accerterà".

In paese ormai non si parla d'altro. Nei prossimi giorni o nelle prossime ore a Luco dei Marsi tutto sarà più chiaro e si conosceranno i nomi di tutti i giustizieri, quelli che vanno a caccia di immigrati nelle campagne d'Abruzzo.

12 Novembre 2012

http://www.repubblica.it/cronaca/2012/11/12/news/botte_e_coltellate_caccia_all_immigrato_in_abruzzo_le_ronde_dei_giustizieri-46424041/?ref=HREC1-5

 

 


“Squadracce” a Luco dei Marsi?

Story polemica asilo e capoluogo.it: spingendo oltre legale/illegale

$
0
0

§


Tutto inizia Martedì 30 Ottobre con questo articolo a firma A.L.  dal titolo eloquente: “Asilo Occupato si mangia a 3euro”  Sin dalle prime righe l’articolo si concentra in realtà sull’apertura del polo umanistico affianco lo stabile dell’asilo: 

Al secondo giorno di università nella nuova sede del Polo umanistico in Viale Nizza il problema del vitto per gli studenti nella cattedrale del deserto è risolto.

All’asilo infatti è in corso il festival culturale “terre nude” che vede coinvolti vari professori universitari proprio di lettere come si può vedere nel programma. Altre testate ne raccontano dettagliatamente il suo esito nel merito cosa che a ilcapoluogo.it non sembra interessare minimamente continuando sulla strada della crociata contro l’asilo.

Leggi Tutto


Nasce il Laboratorio Politico Gagarin 61

$
0
0

via Mario Capuani 61,Teramo.


 

A: <<E cosa aprirete qui?>>

B: << Un Laboratorio Politico.>>

A: << E di che tipo di Politica?>>

B: << Estrema Sinistra.>>

 

LABORATORIO POLITICO GAGARIN 61

 

 

 

Laboratorio Politico? Jurij Gagarin? Teramo? Hanno riaperto il manicomio?

 

Sembrerebbe roba nuova; e invece noi, come i nonni che vivono in campagna, proponiamo vecchi rimedi a nuove problematiche.

Impegno, coscienza di classe, solidarietà, autogestione, creazione di spazi di socialità per la città. I concetti sono sempre quelli, si tratta solo di applicarli in maniera sistematica e farne uno stile di vita, non solo una corrente di pensiero.

 

Le decisioni non spettano più a noi, forse non tutti se ne sono accorti ma non contiamo più niente:

Il capo del governo non è stato eletto è stato “deciso”;

Le vecchie formazioni politiche (i partiti) si sono ridotti a oligarchie stagne con regole diverse, com'è che dicono i qualunquisti? La Casta, già;

Il lavoro non te lo puoi formare secondo le tue capacità e necessità, lo devi accogliere come manna dal cielo. Non più “ho firmato un contratto” ma “mi hanno fatto un contratto”;

L'Università. Se non sai come approcciare un* student* dì che l'Università è disorganizzata, romperai il ghiaccio.

 

E allora? Che si fa? Ti chiudi in casa e maledici a mezzo tastiera l'ingiustizia? Paraorecchie e occhiali scuri e pensi solo a te stess*? Abbassi la testa?

Vaffanculo no! Culo in strada e te la migliori la situazione, il potenziale è devastante, dobbiamo solo svegliarlo.

 

Questo è il Laboratorio Politico Gagarin 61. La Sveglia.

 

Come baschi e irlandesi rivendichiamo il diritto all'autodeterminazione, la differenza è che non lo rivendichiamo per un popolo ma per una classe socio-economica oppressa: i giovani.

LABORATORIO POLITICO GAGARIN 61

polisportiva_gagarin@libero.it

facebook: Gagarin 61 Teramo


Proiezione di "Processo per stupro"


Bnl aggiusta i conti con vendite infragruppo occultandole alla Consob

$
0
0

Pare sia ufficiale che la Banca Nazionale del Lavoro abbia deciso di cedere, a distanza di un solo anno, la partecipazione Artigiansoa Spa ad un noto imprenditore Romano, tale Mario Calcagni attualmente sposato con l’attrice Bergè. La notizia potrebbe essere di poco conto visto che la Artigiansoa è una partecipazione di poco interesse e tra l’altro ben distante dall’attività bancaria di BNL.


L’operazione svoltasi circa un anno fa ha consentito a BNL (oggi gruppo BNP Paribas) di poter ripristinare un pericoloso paramentro di vigilanza prudenziale che la Banca d’Italia le aveva imposto. Praticamente la partecipazione Artigiansoa SpA, prima riconducibile all’Artigiancassa, è passata alla BNL mediante una sopravvalutazione della stessa al solo fine di riequilibrare i parametri di vigilanza. Se l’operazione in se può dirsi "scorretta" e non informata ai parametri di prudenza previsti, per altro verso la stessa reca una serie di situazioni poco chiare in quanto, pare di capire che la BNL, all’indomani dell’aggiustamento dei propri conti, abbia addirittura messo in vendita la Società Artigiansoa SpA.

Che si tratti di un’operazione poco trasparente lo si capisce dal fatto che preventivamente al passaggio di Artigiansoa da Artigiancassa a BNL, rumors del mercato in cui opera Artigiansoa riportavano notizie su una acquisizione, ormai conclusa, in favore di altro competitore nazionale del mercato SOA, che pare indentificarsi con AXSOA SpA, riconducibile indirettamente all’imprenditore Mario Calcagni, noto alle cronache rosa per la sua compagna l’attrice Raffaella Bergè.

Al fine di evitare che tale cessione potesse rilevare la assoluta mancanza di trasparenza, pare che la BNL abbia messo in piedi una sorta di gara per l’acquisizione, cui avrebbero partecipato quali competitori in prima linea Bentley Soa, CQOP Soa ed una finanziaria Omniapart che pare sia riconducibile all’Impreditore campano Francesco Cipullo ex azionista di Soagest oggi in liquidazione volontaria . Che si trattasse di una procedura poco trasparente lo rileva il fatto che, mentre per la AXSOA SpA era prevista la possibilità di acquisire il pacchetto mediante un finanziamento da parte della BNL SpA, per gli altri competitori tale opportunità non veniva assolutamente concessa. Ciò prova inequivocabilmente che BNL SpA aveva già individuato e definito il tutto grazie alla complicità dei predetti interlocutori che servivano al solo scopo di garantire una partecipazione paritetica e dunque valutare il migliore offerente.

A riprova dell’anomalia dell’operazione e della assoluta mancanza di trasparenza, si noti, sono soprattutto le ultime notizie che giungono su AXSOA che pare stia per essere acquisita da Bentley Soa e soprattutto la strana partecipazione all’operazione della Omniapart che pare di capire non abbia più alcun interesse nel mercato delle SOA.

Di certo vi è l’esecuzione di un’operazione da parte di BNL che distraendo l’attenzione è riuscita a ricucire i requisiti di vigilanza mediante un’operazione infragruppo poco trasparente oltre che figlia di una sopravvalutazione necessaria alla copertura dell’anomalia di bilancio.

10 Novembre 2012


Le fiamme di Marruvium - Politica vandalismo stupidità (a San Benedetto dei Marsi)

$
0
0

Una serie di atti deprecabili va accendendo San Benedetto dei Marsi. Ci è capitato, nel recente e meno recente passato, di interrogarci su alcuni roghi di mezzi agricoli e industriali piuttosto inquietanti, non potendo il caso accanirsi, evidentemente, solo su determinate tipologie di apparecchiature e di vittime (vittime che peraltro si sono prodigate con forza per smentire di esser tali, con troppa energia per risultare convincenti).


Nondimeno, le recenti cronache locali dei giornali seri (e non lo diciamo per rifregare, questa volta) ci narrano, da alcuni mesi a questa parte, un progressivo passaggio (avvicinamento) di questo deprecabile ed infame fuoco notturno dai capannoni e dai lavaggi fuori paese verso il centro abitato. Si ricorderà, quest’estate, a metà agosto, l’incendio dello stabile ove era ospitata la Misericordiacome la replica, nella medesima via, a fine settembre, del lancio di una bottiglia incendiaria verso un’abitazione. Tutti episodi che, uniti agli attacchi ai siti (fisici) di alcune aziende, debbono far riflettere.

In questo mese di ottobre, al primo giorno di distribuzione dei contenitori per la raccolta porta a porta che sta per partire (che l’Ente Supremo ci assista) è succeduta una notte nella quale almeno due cassonetti (oltre a vario materiale sparso) sono andati distrutti dalle fiamme, in via Pagliarelle ed in via Salandra.

Pochi giorni or sono abbiamo (modestamente) espresso l’auspicio che il tema della raccolta differenziata non divenga, a San Benedetto, un tema caldo della campagna elettorale, nel senso che sarebbe disdicevole che al fine di combattere un’amministrazione si ricorresse a “boicottare” ottusamente un passaggio di civiltà che deve prescindere da ogni lite politica amministrativa paesana. Forse, collegare la distribuzione in piazza dei primi mastelli della differenziata ai due secchioni notturni in fiamme potrebbe costituire un’operazione impropria se non scorretta, e forse operando questo collegamento si rischia di conferire una prospettiva inquietante a quella che è, allo stato, una semplice ragazzata, per quanto, per i numerosi precedenti sopra richiamati, dovremmo cominciare ad escludere le ragazzate dall’analisi di tanti fatti delittuosi (poco probabile peraltro, statisticamente, siano in molti e diversi a compierli, per quanto si individuino almeno due filoni ben differenti, uno criminale-estorsivo e l’altro vandalico).

 

Le cose si complicano però, se è vero come è vero che presso il cantiere in piazza (opera pubblica di un certo impatto, voluta e realizzata dall’amministrazione che tra pochi mesi correrà per la riconferma), dal lato di via Italia, nel medesimo torno di tempo è stato appiccato il fuoco alla rete gialla di protezione e ad un bancale ospitante il porfido da posare sulla nuova passeggiata sambenedettese dietro la chiesa.

Volendo esagerare, questo ulteriore rogo potrebbe ricollegarsi al simpatico striscione rinvenuto la prima settimana di ottobre sul cantiere e che pare recasse - ché è stato immediatamente rimosso - la simpatica dicitura «via i ladri dal comune».

Proseguendo in questo - lo ammettiamo, un poco delirante - percorso, troviamo l’ormai noto volantino distribuito in occasione dei pellegrinaggi sambenedettesi a Corinaldo e a Nettuno, con gli astanti di quattro delle cinque corriere, il 14 ottobre scorso, gratificati di un testo piuttosto infelice sia nella stesura che nell’impaginazione (il pregio degli anonimi è quello che polemizzandoci gli si può dire qualsiasi cosa, non possono rispondere [pubblicamente]) e decisamente sopra le righe. Lungi da noi, in astratto, il condannare un volantinaggio, ci mancherebbe altro. Però a tutto c’è un limite. Nel tralasciare le diverse espressioni decisamente offensive e teoricamente suscettibili di denunzia in esso contenute (circostanza ben nota non solo agli estensori, che si sono ben guardati dal firmare ma pure ai distributori del foglio, che non si sono lasciati complimentare, celati dal grigio dell’alba e agevolati da una discreta velocità di distribuzione sui sedili) c’è il passaggio «LORO INGRASSANO E A NOI CI SPREMONO CON LE TASSE (VEDI IMMONDIZIA…)» che ci inquieta molto giacché, a nostro avviso, chiude e salda il cerchio di tutta questa dissidenza anonima sollevatasi contro l’amministrazione e la raccolta porta a porta dei rifiuti, ingloba il cartello sul cantiere ed il rogo notturno.

Con questo, nessuno vuole fare di tutta l’erba un fascio, o collegare fenomeni che magari troveranno origini e spiegazioni del tutto diverse e distanti, o teorizzare un cortocircuito tra politica e vandalismo. Non potendo parlare a chi appicca i fuochi, ci terremmo molto ad indirizzarci a chi fa Politica, e a dirgli, modestamente, che se si desidera salire al municipio occorre innanzitutto che si pronunzino parole chiare e nette su certi metodi, si scrivano carte firmate (come il foglio che avete in mano, suscettibile di querela per ogni cosa) e si eliminino tutti quei fattori di equivoco che potrebbero condurre a operare una ricostruzione (complottista) come quella da noi appena caoticamente sopra adombrata.

Diciamo questo, soprattutto, perché c’è un precedente che brucia (in tutti i sensi), ovvero l’incendio appiccato al recapito dello studio del candidato sindaco (poi eletto, con qualche peripezia di conto) nel corso della precedente campagna elettorale, a via Italia, il giorno 11 marzo 2008. Attentatoche solo per una serie di circostanze molto fortunate non ha causato vittime. Morti.

Per finire, sulla questione, due domande che modestamente ci permettiamo di rivolgere alle Autorità tutte, a partire dai nostri amici Carabinieri di San Benedetto dei Marsi:

- che cosa ne è stato di quelle «indagini a 360 gradi […] al comando del capitano Michele Borrelli» delle quali parlava il Centro all’epoca? Si è identificata la macchina (presumibilmente una Golf) dell’attentatore dell’11 marzo 2008?;

- come mai di tutti di questi sistematici roghi, in questi anni, poco o nulla si è scoperto in merito ai loro autori? A che punto sono le indagini?

Il Martello del Fucino - foglio impalpabile di Fontamara

 

Tratto da:

Il Martello del Fucino 2012-13  [ SCARICA IL PDF ]


ABRUZZO. Luco dei Marsi, raid contro immigrati: «è un poliziotto»

$
0
0

Gli episodi si sono verificati nelle scorse settimane e la dinamica sembra essere sempre la stessa. I marocchini vengono presi alle spalle durante la notte e poi picchiati con calci e pugni ma anche spranghe di ferro. La magistratura sta indagando ma gli episodi continuano. Tra gli immigrati c’è paura. Da settimane si passavano la voce di queste spedizioni punitive, ma non tutti credevano fosse vero fino a quando non sono incappati nei picchiatori.
Il giornalista Angelo Venti, direttore di Site.it e referente abruzzese di Libera, ha raccolto le testimonianze delle vittime che hanno raccontato le aggressioni e sostengono di aver riconosciuto chi li ha picchiati. Tra loro ci sarebbe anche il figlio del primo cittadino di Luco dei Marsi, ex commissario di polizia.


Qui tutta la notizia su primadanoi

http://www.primadanoi.it/video/534898/ABRUZZO--Luco-dei-Marsi-.html


Nasce il Laboratorio Politico Gagarin 61 [1]

$
0
0

Laboratorio Politico Gagarin 61. +

via Mario Capuani 61.

Teramo


 

A: <<E cosa aprirete qui?>>

B: << Un Laboratorio Politico.>>

A: << E di che tipo di Politica?>>

B: << Estrema Sinistra.>>

 

LABORATORIO POLITICO GAGARIN 61

 

 

 

Laboratorio Politico? Jurij Gagarin? Teramo? Hanno riaperto il manicomio?

 

Sembrerebbe roba nuova; e invece noi, come i nonni che vivono in campagna, proponiamo vecchi rimedi a nuove problematiche.

Impegno, coscienza di classe, solidarietà, autogestione, creazione di spazi di socialità per la città. I concetti sono sempre quelli, si tratta solo di applicarli in maniera sistematica e farne uno stile di vita, non solo una corrente di pensiero.

 

Le decisioni non spettano più a noi, forse non tutti se ne sono accorti ma non contiamo più niente:

Il capo del governo non è stato eletto è stato “deciso”;

Le vecchie formazioni politiche (i partiti) si sono ridotti a oligarchie stagne con regole diverse, com'è che dicono i qualunquisti? La Casta, già;

Il lavoro non te lo puoi formare secondo le tue capacità e necessità, lo devi accogliere come manna dal cielo. Non più “ho firmato un contratto” ma “mi hanno fatto un contratto”;

L'Università. Se non sai come approcciare un* student* dì che l'Università è disorganizzata, romperai il ghiaccio.

 

E allora? Che si fa? Ti chiudi in casa e maledici a mezzo tastiera l'ingiustizia? Paraorecchie e occhiali scuri e pensi solo a te stess*? Abbassi la testa?

Vaffanculo no! Culo in strada e te la migliori la situazione, il potenziale è devastante, dobbiamo solo svegliarlo.

 

Questo è il Laboratorio Politico Gagarin 61. La Sveglia.

 

Come baschi e irlandesi rivendichiamo il diritto all'autodeterminazione, la differenza è che non lo rivendichiamo per un popolo ma per una classe socio-economica oppressa: i giovani.

LABORATORIO POLITICO GAGARIN 61

polisportiva_gagarin@libero.it

facebook: Gagarin 61 Teramo


Viewing all 639 articles
Browse latest View live